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giovedì 20 settembre 2007

ROMANIA INFORMAZIONI GENERALI

Informazioni generali:

  • posizione geografica: Sud - Est dell’Europa Centrale, nel basso bacino del Danubio, confinante all’Est con il Mare Nero.
  • superficie: 238.391 kmq
  • abitanti: 22.608.000
  • capitale: Bucarest
  • lingua ufficiale: lingua romena
  • religione: ortodossa
  • unità monetaria: Leu nou(RON)
  • forma istituzionale: Repubblica Semi – Presidenziale
  • presidente dello Stato: Traian Basescu
  • business hours: 08.00 – 16.00

La congiuntura economica

Dopo il 1990 l’economia della Romania ha sofferto una forte recessione, che ha condotto all’abbassamento della produzione industriale e degli investimenti, ha causato pressioni inflazionistiche, deficit budgetario, l’aumento del disoccupazione, avendo conseguenze sociali notevoli.

Negli ultimi anni però, i dati statistici confermano, in generale, un trend positivo riguardante alla panoramica della congiuntura economica. I risultati positivi sono stati diversi ed importanti:

  • Crescita economica

nel 2000 è stato registrato un aumento di 2% del Prodotto Interno Lordo e si estima un aumento di 4,1% per 2001

  • Produzione industriale

se per il primo semestre del 2000 la produzione industriale è aumentata del 4,9 % rispetto al 1999, fino al capo d’anno questo aumento è arrivato fino al 8,2 % rispetto al 1999. La crescita della produzione è dovuta alle esportazioni più consistenti registrate nei seguenti settori: abbigliamento (+53,7%), macchine ed attrezzature industriali (+28,5%), industria chimica e delle fibre sintetiche (22,4 %), metallurgia (22,1%), lavorazione del legno (+12,0%).

  • Produzione agricola

La siccità e la scarsità di foraggi hanno, purtroppo, determinato un forte calo della produzione zootecnica (-14,5% l’allevamento di suini, -4,1% di bovini, -3,5% di ovini)

  • Inflazione

Nonostante il tasso dell’inflazione della Romania sia il più alto tra i paesi dell’Europa dell’Est, ma negli ultimi 3 anni c’è una tendenza di abbassamento. Il tasso dell’inflazione per 2000 è stato fissato al 27% (ritoccato al 35%) ma purtroppo il target non è stato raggiunto, i dati statistici indicando un tasso di 40,7%, con una media mensile del 2,9%. Il nuovo Governo si è proposto per l’anno 2001 un tasso dell’inflazione del 25%. Dopo i primi tre mesi dell’anno possiamo dire che c’è la possibilità del 70% che il target sia realizzato con un sviamento di massimo 5%.

  • Devalutazione della moneta nazionale

La moneta

La parità di cambio

Tasso della devalutazione per l’anno 2000

Tasso della devalutazione per l’anno 1999

01.01.2000

31.12.2000

LEU / USD

18.275

25.926

41,86 %

64,81 %

LEU / DM

9.644

12.331

27,86 %

40,32 %

LEU / EURO

18.863

24.118

27,85 %

40,33 %

Come si vede anche dalla tabella, il tasso della devalutazione della moneta nazionale è molto alto, ma abbassa ogni anno

  • Deficit pubblico

In attesa dei dati ufficiali, sembra che il deficit dello Stato del 3,9% del PIL per l’anno 1999 sia mantenuto la direzione di diminuzione anche per l’anno 2000 e non abbia superato di molto il target del 3,5% del PIL. Per l’anno 2001 il Governo stima un deficit pubblico del 3,7% del PIL.

  • Disoccupazione

Alla fine del mese dicembre 2000, il tasso di disoccupazione è stato 10,5 %, in scendere rispetto a dicembre 1999, quando era del 11,8 %.

  • Commercio estero

2000 è stato un anno molto buono riguardante le esportazioni; è stato registrato un aumento del 23,4 % rispetto al 1999 e le vendite all’estero dei prodotti romeni hanno raggiunto il valore di oltre 10.366,5 milioni di USD (valori FOB), la migliore performance dal 1990. Le principali merci esportate dalla Romania verso l’Italia sono state: abbigliamento e maglieria, cuoio e calzature, minerali ferrosi e non ferrosi, prodotti chimici, legno e mobili di legno, materie plastiche.

Le importazioni hanno aumentato del 23,5 % rispetto al 1999. I principali prodotti che la Romania importa dall’Italia sono: prodotti tessili, pelli greggi conciate, calzature, macchine agricole ed industriali e i loro pezzi di ricambio, prodotti chimici e derivati.

LA CONGIUNTURA POLITICA

Per molti secoli la Romania ha avuto un'economia basate prevalentemente sull'agricoltura. Negli anni Trenta era una dei più importanti Paesi europei per l'allevamento del bestiame ma anche per la produzione di grano e mais a tal punto di essere considerata il "granaio dell'Europa". Dopo 1950, il regime comunista inizia sviluppare l'industria, soprattutto quella pesante. Romania ha le sue riserve di carbone, gas naturali, acciaio, petrolio ma la maggior parte del fabbisogno energetico per l'industria è importato. Le più importante industrie per il Paese sono l'industria chimica (petrolchimica, vernici e colori), l'industria metallurgica e produttrice di macchine e macchinari industriali, l'industria tessile, l'industria dei servizi e dei beni di largo consumo, l'industria del legno e dei mobile. L'agricoltura rimane comunque un importante ramo dell'economica nazionale e impiega all'incirca un terzo della mano di lavoro. 39,2% del territorio della Romania è costituito dal terreno per l'agricoltura, 28% dalle foreste, 21% dai pascoli e frutteti e 2,5% dai vigneti. Si producono principalmente grano, mais, olio di semi, verdura, frutta, specialmente le mele e uva. Gli allevamenti sono soprattutto quelli di pecore e maiali.

Negli ultimi 15 anni la mano di lavoro altamente qualificata e a basso costo hanno determinato un vero esodo delle industrie italiane verso Romania soprattutto quelle del Triveneto a tal punto che la regione Ovest della Romania viene chiama la quinta provincia veneta.

Investimenti

Gli investimenti stranieri hanno toccato il punto più alto nel 1994 ed entro dicembre 2000 sono stati registrati fluttuazioni in entrambe le direzioni – di aumento e di abbassamento. Il valore totale degli investimenti diretti (motore importante della ripresa economica) nel 2000 ha raggiunto la somma di 226,90 milioni di USD e sono stati costituite 8.208 nuove società. Il valore totale dell’afflusso di capitali tra l’anno 1990 ed dicembre 2000 è risultato quasi 5.000 miliardi di USD, al quale l’Italia ha una contribuzione di 355,5 milioni di USD occupando il quinto posto (dopo l’Olanda, la Germania, il Cipro e la Francia). Come numero di aziende costituite, l’Italia si è collocata al primo posto con 9.747 società (contro le 9.215 della Germania), accumulando 12,5% delle registrazioni delle società con partecipazione straniera di capitale.

La maggior parte degli investimenti sono realizzati a Bucarest (47,2% del capitale straniero), altri principali distretti essendo Timis (6,9%), Prahova (6,6%), Ilfov (5,5%), Dolj (3,7%), Cluj (3,1%), Constanta (2,6%). La Romania offra ancora interessanti vantaggi comparativi per la decentramento produttivo nei comparti manifatturieri di più antica tradizione, quali il tessile/abbigliamento, calzaturiero, lavorazione del legno, siderurgia, componentistica meccanica.

La legge favorisce gli investimenti nelle zone depresse (L n. 20/1999), nelle zone libere trovate vicino al porti ed ai punti di frontiera tramite l’esenzione dal pagamento delle tasse doganali e dell’I.V.A. per le macchine, gli attrezzi, esenzione dal pagamento dell’imposta sul profitto.

Feste

  • Ufficiali
    • 01-02 gennaio - Capo d’anno
    • I due giorni di Festa Pasquale ogni anno
    • 01 Maggio - Il giorno internazionale del lavoro
    • 01 Dicembre - Festa Nazionale
    • 25-26 dicembre - Natale
  • Tradizionali

Se vi trovate in Romania nel periodo del Natale, non lasciate sfuggire l’occasione di partecipare al Festival delle Tradizioni e delle Usanze Popolari di Sighetu Marmatiei, nel distretto di Maramures.

La festa popolare annua di Transilvania, La fiera delle fanciulle che accade ogni anno sul monte Gaina (nel distretto di Alba) intriga tutti quelli che visitano Romania alla fine di luglio.

Ala vigilia delle feste di Pasqua potrete iniziarvi nella tecnica di dipingere le uova, se vi trovate nella provincia di Moldova. Per il secondo giorno di Pasqua, se per caso ha l’occasione di trovarsi nelle zone dove la popolazione ungherese e maggioritaria (Covasna, Harghita, Mures), deve far attenzione allo spruzzamento con profumo delle giovani fanciulle.

Turismo

Situandosi nello spazio Carpato-Danubiano-Pontico, Romania offra a tutti gli appassionati della natura un paesaggio molto vario, visto il rilievo ripartito in maniera proporzionata: 31% montagne, 36% colline, 33% pianure.

I viaggiatori potranno godere le bellezze naturali delle montagne di Fagaras, per esempio, bellezze circondati dal Transfagarasan – un serpente nel mezzo della natura - o le stazioni che aspettano tutti gli anni i turisti sia romeni sia stranieri: Sinaia, Predeal, Poiana Brasov, le montagne Apuseni ….. In cambio, gli appassionati di sporti acquatici potranno scegliere il Mar Nero. La varietà più grande della flora e della fauna rara può essere scoperta nella riservazione della Delta del Danubio.

Tra le principali attrazioni storiche si trova il Castello Bran – una vera fonte d'inspirazione per vari artisti sia nel settore dell’audio – visuale sia nel quello della letteratura (il mito di Dracula); il Castello Peles - concepito come residenza estiva per il primo re della Romania, Carol I de Hohenzollern; La Chiesa Nera - il più grande monumento religioso gotico tra Vienna e Constantinopole. Tutti questi punti maggiori di attrazione sono riuniti intorno alla città di Brasov; però nella provincia di Moldova potrete trovare i famosissimi monasteri che risalgono al tempo di Stefan cel Mare – il più grande principe che questa provincia ha mai avuto: il monastero di Voronet conosciuto nel mondo intero per il suo colore azzurro, il monastero Putna e tanti altri.

Per chi preferisce il paesaggio urbano, può trovare nell’architettura delle città romene (Bucarest, Timisoara, Iasi, Cluj, Brasov, Constanta, Sibiu) emozioni unici.

IL CLIMA

La Romania ha un clima temperato continentale, con quattro stagioni distinte, molto simile a quello del Nord Italia.
La primavera è gradevole con mattine e notti fresche e giorni caldi.
L'estate è caldo e asciutto. Le più calde zone sono il Sud e il Sud-Est dove spesse volte il termometro supera i 38°C durante i mesi di luglio e agosto. Le temperature sono più basse in montagna.
L'autunno è abbastanza asciutto e fresco e il paesaggio si ravviva del giallo e rosso delle foglie.
L'inverno le temperature sono rigide soprattutto in montagna. Nevica abbondantemente da dicembre fino a metà marzo.

Il più caldo mese: luglio
Il più freddo mese: gennaio
La più alta temperatura: 44,5°C raggiunti il 10 agosto del 1951 nel Sud-Est della Romania
La più bassa temperatura: - 38,5°C raggiunti il 24 gennaio 1942 nel centro della Romania

La media delle temperature annue in Romania in °C (gradi centigradi)

MORFOLOGIA

La Romania è sita all'incrocio tra l'Europa Orientale e l'Europa Balcanica ed è bagnata al Sud del Danubio e al Sud-Est dal Mar Nero.

Il territorio della Romania è diviso quasi a metà dal parallelo 45° (longitudine nordica). La sua struttura geomorfologia è armoniosa e equilibrata, un terzo pianure con terra ricca adatta all'agricoltura, un terzo colline e altopiani coperti da vigneti e accarezzati dal sole al punto giusto per ottenere un ottimo e un terzo montagna che fa la gola agli amanti della natura incontaminata.

I Carpazi costituiscono quasi un anello avendo in mezzo l'altopiano della Transilvania. Dalle cime dei Carpazi, il rilievo scende gradualmente fino a diventare pianura. Tutte le unità del rilievo romeno sono sedimenti di provenienza carpatica. Le foreste coprono quasi un quarto del territorio del Paese di cui fauna è una delle più ricche dell'Europa includendo tra altre specie l'orso bruno, il lupo, il daino, la lince, il camoscio.

Il Danubio finisce il suo viaggio lungo otto paesi, in Romania e sfocia del Mar Nero descrivendo una delle più importanti aree umide del mondo, il Delta del Danubio

Altre cifre
- 3,7% della superficie del Paese è coperta da fiumi e specchi d'acqua
- 3.500 il numero dei laghi di cui 300 sono più grossi di 250 acri
- la più alta cima è Moldoveanu (2.544m)
- la superficie del Delta del Danubio è di 2.590 kmq

STORIA

La storia della Romania non è stata tranquilla ed idilliaca tanto quanto i suoi paesaggi. Al contrario, fin dalle sue origini il popolo romeno ha dovuto lottare per mantenere la sua identità e per difendere la sua fede. Alle ondate dei popoli migratori sono succedute le invasioni dei Turchi e dei Tartari che hanno dovuto fare i conti con il coraggio dei principi romeni e con la loro accanita difesa delle porte del mondo cristiano. Tutte queste ondate migratorie e la vicinanza dei grandi imperi hanno lasciato le loro tracce sia nel vocabolario romeno che nelle tradizioni romene. Lungo i secoli le province storiche Valacchia e Moldavia hanno tenuto una dura resistenza contro gli attacchi dell’Impero Ottomano mentre la Transilvania è diventata parte dell’Impero Austro Ungarico. Neanche la storia contemporanea è stata diversa: dopo la Seconda Guerra Mondiale, la Romania ha visto nascere il regime comunista con tutte le sue conseguenze. L’apice di questo regime è stato il regime del dittatore Nicolae Ceausescu. Nel Dicembre 1989 i romeni, in seguito ad una Rivoluzione, ha ripreso le redini del suo destino e ha allontanato il regime dittatoriale. La nuova Costituzione del 1991 stabilisce che la Romania è una repubblica con un sistema politico pluripartitico, con un’economia di mercato, basata sulla liberta della persona, la libertà della parola e della religione.

101 righe di Storia

circa 10.000 a.C.
la data approssimativa della prima forma d'arte conosciuta oggi in Romania: le pitture rupestri dalle grotte del nord-ovest della Transilvania circa 4.000 a.C. - la data approssimativa delle prime forme di ceramica dipinta (Neolitico) trovate in tutte le regioni della Romania

circa 3.000 a.C.
le tribù Traciche (di origine Indo-Europea) che arrivarono dall'Asia si stabiliscono sull'attuale territorio della Romania

circa 2.000 a.C.
Erodoto parla per la prima volta dei Geti, un gruppo appartenente al grande popolo dei Traci, che i Romani chiamavano Daci. Erodoto gli chiamava "i più coraggiosi e giusto dei Traci" per la loro bravura e per il coraggio con cui affrontavano la morte perché la morte era vista come un passaggio per l'immortalità dell'anima.

VII secolo a.C.

i Greci arrivano sulle coste del Mar Nero e costruiscono le città Histria, Tomis (l'attuale Constanta) e Callatis (l'attuale Mangalia)

70 - 44 a.C.
il re dei Daci, Burebista controlla il territorio dell'attuale Romania, riunisce tutti i Daci e crea un regno forte sia dal punto di vista militare che economico

100 DC
l'apice della civiltà dacia

101 - 106 d.C.
in seguito a due campagne militari i Romani riescono a conquistare la Dacia. Inizia un processo di colonizzazione in cui Dacia diventa provincia Romana e i Daci adottano la lingua dei conquistatori.

106 - 274 d.C.
la Dacia diventa una fiorente provincia dell'Impero Romano. Inizia il processo della formazione del popolo romeno.

271 d.C.
seguito alle invasioni barbariche, i Romani decidono di abbandonare la Dacia

IV
° secolo

il nuovo-formato popolo Daco - Romano che parla il latino volgare, adotta la religione cristiana; il primo a predicare il cristianesimo nella Dacia romana fu l'apostolo Andrea considerato per questa ragione il Santo padrone della Romania. La grotta dove che fu la sua dimora e dove predicò il cristianesimo si trova nei pressi di Constanta e può essere visitata

IV° - X° secolo
un susseguirsi di ondate migratorie dall'Asia e Europa (Goti, Uni, Visigoti, Slavi)


XI° secolo
il neonato popolo romeno rimane l'unico popolo latino nella parte Est del nuovo formato Impero Romano e l'unico popolo latino di religione ortodossa. Nello stesso secolo i magiari invadono l'ovest e il centro della Romania (la Transilvania).

XII° secolo
Il re dell'Ungheria invita i tedeschi della Sassonia a colonizzare la Transilvania per consolidare la sua posizione nei nuovi territori da lui occupati. Inizia così la costruzione di varie città della Transilvania (le Siebenburgen).

XIII° secolo
la formazione dei Principati Romeni: Valacchia, Moldavia e Transilvania. La Transilvania diventa un principato autonomo sotto il dominio magiaro fino nel 1526.

XIV° - XV° secolo
la Valacchia e la Moldavia oppongono una dura resistenza contro l'espansione dell'Impero Ottomano

XVI° secolo
minacciati dai Turchi che avevano conquistato l'Ungheria, i tre principati romeni si vedono obbligati ad accettare di pagare dei tributi all'Impero Ottomano in modo di poter salvaguardare la loro autonomia

XVII° secolo
nel 1600 per un solo anno, Transilvania, Valacchia e Moldavia vedono avverato il loro sogno di unità intrapreso dal Principe della Valacchia Michele il Bravo. In seguito ad una sanguinosa battaglia, Michele il Bravo viene sconfitto dai Turchi e dagli Asburgo che vedevano nel nuovo formato stato una minaccia. Transilvania diventa dominio asburgico mentre l'Impero Ottomano continua la sovranità sulla Valacchia e la Moldavia

XVIII
° secolo

La Transilvania e la parte nord della Moldavia (chiamata Bucovina) vengono a far parte dell'Impero Austro-Ungarico

1821
la Moldavia perde la sua parte orientale chiamata Bassarabia

1848
anche nei Principati Romeni si fa sentita la rivoluzione che ha infiammato l'Europa con i suoi ideali di libertà e indipendenza, ma seguito ai movimenti rivoluzionari, nella Transilvania inizia un duro processo di magiarizzazione (la lingua ufficiale diventa l'ungherese, i nomi e toponimi vengono tradotti dal romeno all'ungherese ecc) imposto da Budapest

1862
Valacchia e Moldavia si uniscono e formano uno stato indipendente chiamato Romania guidato dal Principe Alexandru Ioan Cuza


1866
L'Europa impone alla Romania il principe Carlo (della famiglia Hohenzolern Sigmaringen) che succede al Principe Alexandru Ioan Cuza. Nel 1881 la Romania diventa regno e il Principe Carlo diventa re con il nome Carlo I.

1914
dopo la morte del re Calo I segue al trono il suo nipote Ferdinand I (1914 - 1927) che decide di partecipare alla Grande Guerra dalla parte della Triplice Alleanza con lo scopo di riprendere i territori romeni perduti (la Transilvania, la Bucovina e la Bassarabia)

1918
seguito alle grandi assemblee delle più grandi città e comunità locali, La Transilvania, la Bucovina e la Bassarabia dichiarano la loro unione con la Romania

1930
Carlo II, figlio del re Ferdinando I diventa re della Romania

1939
la Germania chiede il monopolio sull'esporto della Romania (soprattutto per il petrolio, legno e prodotti agricoli) in cambio alla garanzia dell'incolumità delle sue frontiere

1940
la Russia prende la Bassarabia e il Nord della Bucovina mentre la Germania e l'Italia forzano la Romania di cedere all'Ungheria il Nord della Transilvania e alla Bulgaria il Sud della Dobrugia. Seguito a forti dimostrazioni contro il re Carlo II, il Maresciallo Ion Antonescu obbliga il re Carlo II ad abdicare in favore del figlio Michele (che all'epoca aveva 19 anni). Carlo II lascia la Romania

1941
il Maresciallo Antonescu impone una dittatura militare e si unisce alla Germania nella Seconda Guerra Mondiale contro l'Unione Sovietica con lo scopo di riprendere la Bassarabia

1944
il re Michele mette a punto un colpo di stato e fa arrestare il Maresciallo Antonescu. Il 23 agosto 1944 la Romania cambia alleanza e si unisce all'Unione Sovietica contro la Germania Fascista

1945
alla fine della Seconda Guerra Mondiale, in seguito agli accordi della Yalta la Romania diventa parte del sistema sovietico

1947
con le troppe sovietiche sul suo territorio, la Romania entra nella sfera d'influenza della Russia comunista. I comunisti prendono le redini del potere forzando il Re Michele ad abdicare e proclamano la Romania Repubblica Popolare
Negli anni Cinquanta dopo la morte di Stalin, la Romania prende le distanze dal governo di Mosca. Segue, nel 1968, la condanna dalla parte del leader comunista Nicolae Ceausescu dell'interveto sovietico in Cecoslovacchia che gli porta l'elogio e il sussidio economico dalla parte del mondo occidentale


Negli anni Ottanta
ossessionato dal pagamento del debito nazionale a dai progetti di costruzioni megalomaniaci, Ceausescu ordina il divieto di importazione di qualsiasi prodotto di largo consumo e richiede l'esportazione di tutti i beni prodotti in Romania eccezione facendo un minimo di riserve alimentari. Inizia una grave crisi economica e sono imposte severe restrizioni dei diritti civili

1989
i Romeni si uniscono in protesti contro la dittatura comunista e le dimostrazioni locali si trasformano in rivolta nazionale finalizzata con la caduta del dittatore Ceausescu e del suo gabinetto

1991
i Romeni votano la nuova Costituzione. Inizia un nuova era di libertà che sarà coronata con l'entrata della Romania nell'UE nel 2007

CLUJ-NAPOCA LA CAPITALE DELLA TRANSILVANIA

Cluj a circa 480 km a Nord Ovest da Bucarest, nella regione della Transilvania, e sulle rive del fiume Somesul Mic, si trova Cluj è un importante centro accademico, culturale e industriale della Romania.
Il nome Cluj è inoltre legato anche alla Ursus, la più famosa birra romena, e alla Farmec, azienda produttrice di prodotti cosmetici. Cluj è una città multietnica dove vivono Romeni, Ungheresi e Tedeschi, di ciò ci si accorge frequentando le manifestazioni culturali, gastronomiche e osservando la architetture degli edifici.Alla fine del XVIII secolo Cluj divenne capoluogo della Transilvania; attualmente conta più di 300.000 abitanti.Le vicende storiche della città, dacica e poi romana (Napoca), magiara (Clus), sassone e romena, si sentono ancora nel nome della città stessa.
I primi documenti che provano l'esistenza della citta risalgono al 106 d.c. come insediamento romano, al ritiro di questi, la stessa città scompare sotto le orde barbariche e le seguenti testimonianze risalgono al 1173. Sotto il predominio ungherese diviene finalmente libera a seguito della concessione di Carlo I D'Angiò (1316), Re di Ungheria. E' il vescovo della città di Cluj che spinge alla conquista dei diritti della regione della Transilvania Romena. Cluj in seguito diviene capitale del principato austriaco della Transilvania.
Cluj dette i natali al futuro re di Ungheria Mattia Corvino (1443), la cui statua equestre (Mathias Rex) può essere ammirata recandosi presso la Piazza Libertatii. Cluj è una città moderna, in cui sono sempre più presenti locali notturni che animano le serate delle persone locali e dei turisti. I punti di incontro sono dunque tanti, bar discoteche, ristoranti.

LE PRINCIPALI LOCAZIONI DI CULTURA DELLA CITTA’ DI CLUJ-NAPOCA

· Piata Libertatii (Piazza della Libertà)
E' la principale piazza di Cluj, fiancata da palazzi antichi risalenti all'epoca sei-settecentesca.

· Palatul Banffy (il Palazzo Banffy)
Eretto tra il 1773 e il 1785 è la sede del Museo di Arte.

· Biserica Sfantul Mihail (la Chiesa di San Michele)
è la principale cattedrale cattolica di Cluj, in stile gotico, vide la sua costruzione nel 1349.

· Muzeul de Arta (il Museo d'Arte)
Si trova nei pressi della Piata Libertatii e comprende un'importante collezione di dipinti romeni risalenti all'epoca medioevale.

· Muzeul de Istorie al Transilvaniei (il Museo di Storia Transilvana)
Si trova presso la piazza Muzeului. I documenti e reperi qui conservati ripercorrono la storia della regione, a partire dalla preistoria fino all'età moderna e contemporanea attraverso iscrizioni, ceramiche, vetri, arte religiosa.

· Muzeul de Etnografie al Transilvaniei (il Museo Etnografico della Transilvania)
All'interno di un edificio in stile neoclassico, presso la strada Memorandumului, questo museo è suddiviso per settori (agricoltura, allevamento, lavorazione dei tessuti e così via), è un'analisi della vita, dei costumi, delle tradizioni e delle etnie che hanno contribuito a dare alla città il suo volto nel corso dei secoli.

· Gradina botanica (il Giardino botanico)
Si trova lungo le colline presenti nel centro storico e raccoglie più di diecimila esemplari di specie botaniche europee e tropicali.

1 commento:

Anonimo ha detto...

Salve! Mi chiamo Alessandra e ho 14 anni.Devo fare una presentazione della Romania a scuola.MA xk in alkune parti si dice ke la romania è una repubblica parlamentare in altre semi presidenziale e altre varietà ankora??? k ks dv scrivere nella mia presentazione????