indicatori economici
Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report aprile 2007; b: stime
Rischio paese
Nella classifica rischio-paese, aggiornata a luglio,
CONDIZIONI DI ASSICURABILITA’
Rischio sovrano: apertura nel rispetto dei limiti all’indebitamento fissati dal FMI;
Rischio bancario e corporate: apertura
Prospettive future
La politica economica della Romania resterà concentrata sul consolidamento fiscale, sulla riforma del settore energetico e sulla ristrutturazione delle imprese di stato.
La crescita dell’economia globale (a parità di potere di acquisto-PPP) è attesa in crescita al 5,3% nel 2006, grazie alla consistente crescita della Cina e della migliore performance generale. Il rallentamento dei paesi OCSE avrà effetto dal 2007 portando la crescita globale al 4,8% ed al 4,7% nel 2008. La crescita dei 25 Paesi dell’UE, destinatarie del 70 % delle esportazioni rumene, è stata più forte del previsto nel 2006 con un aumento del 2,8%, mentre per il 2007/08 è previsto +2,25%.
Come nei recenti anni, l’economia romena sarà guidata dalla forte domanda interna, mentre le esportazioni rumene verso l’UE non hanno sofferto della performance poco brillante del mercato europeo.
Le previsioni in relazione al prezzo del petrolio sono in media di US$65/barile nel 2007, ma con una consistente discesa nel
Il dollaro è previsto in graduale indebolimento nei confronti dell’euro da US$1.26:€1 nel 2006 ai US$1.36:€1 nel 2007 e US$ 1.38:€1 nel 2008.
Il PIL dovrebbe accelerare del 6,5% per quest’anno, anche se il consumo privato potrebbe rallentare in seguito alla stretta fiscale e monetaria. Per il 2008 la crescita dovrebbe attestarsi attorno al 5,7%. Tuttavia la forte crescita sta preoccupando per i possibili squilibri economici.
Questo perché il consumo è favorito da una politica fiscale pro-ciclica, da una forte crescita salariale e creditizia, oltre che dalla positiva crescita occupazionale. La politica fiscale continuerà ad essere espansiva anche nel 2007-08 e l’approccio nelle prossime elezioni sarà di ritardare qualsiasi politica fiscale o salariale restrittiva. Questi due fattori contribuiranno a mantenere alto il livello di consumo ed investimento nel 2007/08.
Per quanto riguarda il settore esterno, nel 2006 il deficit commerciale è stato maggiore del 50% sullo stesso periodo del
| 2007 | 2008 |
PIL (var. %) | 6,1 | 5,4 |
Inflazione (%) | 4,2 | 4,5 |
Bilancia commerciale (miliardi di US$) |
|
|
Esportazioni | 38,9 | 44,5 |
Importazioni | 59,5 | 69,9 |
Saldo | -20,5 | -25,4 |
Fonte: EIU, Economist Intelligence Unit: Country Report Aprile 2007
Settori produttivi
Come conseguenza dei processi di industrializzazione forzata del passato, l’industria (27,7% del Pil) nel 2005 è stata per anni un settore trainante dell’economia romena, in particolare nei comparti dell’industria pesante, della raffinazione e di un fiorente settore petrolchimico, che tuttavia oggi scontano le conseguenze di gravi ritardi tecnologici. L’agricoltura (10% del Pil nel 2005), pur restando un settore che riveste grande importanza, patisce le difficoltà del passaggio dalla statalizzazione alla proprietà privata avviato dagli inizi degli anni `90. Essa rimane fortemente penalizzata da condizioni climatiche spesso avverse e va lentamente diminuendo la sua incidenza sulla formazione del PIL della Nazione. Il settore dei servizi (il 55% del Pil nel 2005) presenta invece buone possibilità di sviluppo, tuttavia non ancora pienamente sfruttate.
Settore | 2003 | 2004 | 2005 | 2006 |
Agricoltura e foreste | 13,1 | 14,7 | 10.01 | 9.01 |
Industria | 38,1 | 36,5 | 35.00.00 | 34.09.00 |
Servizi | 48,8 | 48,8 | 54.09.00 | 56.00.00 |
Interscambio
Dal 2004 il saldo in bilancia risulta positivo per l'Italia e in crescita costante. L'andamento dell'export è in stabile ascesa: +8,2% nel 2005 rispetto al 2004 e addirittura +18,02% nel 2006 ; ugualmente positiva, ma più lenta è la crescita dell'import: +0,7% nel 2005 rispetto al 2004 e del 1,22% nel 2006. .
I dati consolidati riferiti al 2005 rivelano però un andamento discontinuo dell'interscambio con un calo dell'import in Italia dei principali prodotti scambiati (abbigliamento e pelli) e un altrettanto basso rendimento dell'export italiano verso il Paese. Un segnale in controtendenza è stato registrato nel secondo bimestre
Per quanto riguarda la composizione merceologica, sul piano dell'import,
Dopo un boom di importazione di alluminio nel 2004, il
Sul fronte delle esportazioni, l'Italia vende principalmente parti e accessori per calzature non in gomma, accessori per l'abbigliamento e tessuti. Il 2005 è stato un anno in cui questi prodotti hanno registrato una flessione: -1,14% per la calzature, -8,08% per cuoio e pelli, -15,4% per accessori per l'abbigliamento, -3,08% per i tessuti in cotone. Positivo l'andamento dell'export di autoveicoli (+17,3%) e prodotti della siderurgia (+35,34%). Nel 2006 c’è stato un nuovo recupero positivo con un aumento delle principali categorie: +4,8% per le calzature, +8,7% per cuoio e pelli, +5% per gli accessori da abbigliamento, + 47% degli autoveicoli, + 26,4% per i prodotti della siderurgia.
In flessione invece i tessuti in cotone (-2,8%).
Interscambio comerciale
Interscambio Italia - Romania | 2005 | 2004 | 2003 |
Esportazioni | 5.541.375.544 | 4.671.275.382 | 4.287.992.815 |
Importazioni | 4.319.388.587 | 4.077.396.289 | 4.043.178.206 |
Saldo | 1.221.986.957 | 593.879.093 | 244.814.609 |
Fonte dati Istat Gen-Dic 2005 (agg. 01/06/2006)
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